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Si persegue l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che la corretta iconografia di una qualsiasi lettera manoscritta (corsivo, stampatello, numero, figura geometrica, ecc..) è un atto educativo e formativo.
UNA SINTESI DELL’ARTICOLO
“Si parlerà dei modelli letterali e della corretta iconografia degli stessi e si dimostrerà che le lettere raccontano storie collettive ed individuali.
Si dimostra che l’attenzione alla corretta iconografia delle lettere è un atto che educa e che previene: ci rende uomini e donne migliori. I primi operatori dell’educazione e della prevenzione, dunque, sono l’insegnante della primaria e il genitore che aiuta il proprio figlio nell’espletamento dei compiti. Ma ognuno di noi può educare se stesso, con la presa di coscienza e modificando la lettera manoscritta disarmonica”.
Si parla dello studio della scrittura e della lettera in particolare, da un punto di vista del tutto originale ed unico, sorto dai miei studi: quello della grafica simbolizzata…..
(Omissis)
UN PICCOLO ESPERIMENTO, PER INTRODURRE
Si traccino tre “graffiti”, a mo’ di segmenti di retta, orientandoli e posizionandoli pressappoco come in fig.1 … (omissis)
Indubbiamente la conformazione rappresenta una capanna, ma è anche una A, dello stampatello maiuscolo… (omissis)
Un primo aspetto è il seguente: si è compreso che ogni lettera contiene in sé i primitivi modi dello scrivere. Vale a dire, che in qualsiasi lettera alfabetica (ma anche nei numeri, che appartengono all’ideografico) sono ravvisabili le tracce della scrittura pittografica e della scrittura ideografica che sono appartenute agli albori dell’umanità. Si tratta di un’inevitabile, potrei dire e se ne comprenderà la ragione.
I COSTITUTIVI STRUTTURALI E FUNZIONALI
Diamo un nome ai tre costituitivi, nel modo che segue, da sinistra a destra (fig. 1):
1) Salita. Per eseguirla dobbiamo orientare lo sguardo diagonalmente, verso l’alto destra;
2) Discesa. Per eseguirla dobbiamo orientare lo sguardo diagonalmente, verso il basso destra;
3) Distanziamento orizzontale. Da sinistra a destra.
I tre di cui sopra sono costitutivi strutturali, ma non avremmo l’effetto ottenuto se non contemplassimo anche i costitutivi funzionali. ……
(omissis)
Preciso che ogni differenza con quanto raccomandato dalla corretta iconografia costituisce una disarmonia, più o meno importante, anche se non è il caso di esagerare.
TORNANDO ALLA LETTERA A: CHE COSA RACCONTA?
E’ una lettera alfabetica, ma dire ciò non ci insegna nulla. E’ costituita da tre “graffiti”, abbiamo detto. E’ un “pittogramma” che raffigura una casa, si è detto ancora. Quando ci interroghiamo sulla funzione di detta casa, invece, il nostro pittogramma si tramuta in un ideogramma: ce lo insegna la paleografia. Dal graffito alla lettera alfabetica, da un antico progenitore – detto graffito, all’ultima erede che, necessariamente, deve contenere in sé tutti coloro che l’hanno generata, in questo caso detta lettera alfabetica A, dello stampatello maiuscolo. La lettera, dunque, è effettivamente un racconto.
(omissis)
La A racconta:
“ la casa che si deve edificare è un nido per il cucciolo destinato a diventare il futuro cittadino. Siccome colui che racconta la simbolizzazione del simbolo casa è lo scrivente, nella sua A manoscritta, se ne ha lo schema che è condensato nella Fig.5.
E’ stupefacente: il tutto quanto sopra è un unicum. Sono coinvolti concetti originali, che non hanno un correspettivo nella grafologia e/o in formulazioni similari in alcuna parte del mondo, per quanto se ne sa.
Da dire che le sperimentazioni hanno talmente confermato le indicazioni della lettera A manoscritta, che si sta pensando di formalizzare il tutto in un test piscologico (se ne discute nell’associazione, del quale sono il Direttore scientifico, che ha nel Presidente e nel Vice presidente due psicoterapeuti: l’AIDAS – DGS).
(omissis)
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Autore G. Angeloni – copyright – tutti i diritti riservati ©
