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convegni seminari NEWS

Corso Base AIDAS-DGS

Si comunica che è in programma il Primo Corso di Analisi dei Segni in Diagnostica Grafica Simbolizzata. Per partecipare, è...
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I prossimi seminari
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I prossimi seminari

Per il mese di settembre Aidas-Dgs ha programmato due seminari sul "Progetto Milano". Chiunque sia interessato può partecipare accedendo alla...
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GRAFOPATOLOGIA MEDICA

Grafopatologia giudiziaria

La grafopatologia è lo studio di una scrittura “malata”, non è lo studio della scrittura di un soggetto “malato”, anche se, in una visione olistica: un soggetto malato avrà una scritturra malata (Mens sana in corpore sano).. Se il soggetto che ha una patologia di qualsiasi tipo presenta una scrittura malata, questa è anche l’oggetto della grafopatologia. La parola “ Grafopatologia” deriva dal greco e il suo significato è evidente, pragmatico ed esplicito (grafos: scrittura; pathos: sofferenza; logos: studio). E’ una branca della grafologia medica. Mentre la grafologia medica studia una scrittura normale nella sua evoluzione e nella sua trasformazione: infantile, adolescenziale, adulta e senile, la grafopatologia indaga un tracciato patologico nel suo insieme e nei suoi elementi particolari, tipici, coattivi (una lettera, un raccordo, una parola che escono fuori dalla normalità del gesto motorio) e anche nel rapporto con il soggetto scrivente (il momento esistenziale, e le sue vicissitudini, gli eventuali traumi e le patologie sofferte, lo stile di vita, genetica ed epigenetica, terapie farmacologiche). La grafopatologia deve andare alla “causa” del problema. In questo senso può evidenziare anche una diagnosi precoce 10 anni o 20 anni prima che si può manifestare una malattia (ad esempio il Parkinson). Nel soggetto con Parkinson il tracciato prima di arrivare alla micrografia che si manifesta nella maggioranza dei casi già quando è stato diagnosticata la malattia, il futuro malato di Parkinson, può cambiare la sua scrittura che da fluida e scorrevole diventa più “rigida “ e “tesa” e “lenta”. In questo caso il soggetto può essere sano ma la scrittura è già in parte “malata”. La diagnosi precoce grafologica può aiutare il clinico medico a fare indagini supplementari per capire meglio il problema e prevenire i danni irreparabili di una patologia cronico – degenerativa I campi di analisi della grafopatologia sono pochi ma di enorme importanza perché sono legati allo sviluppo delle neuroscienze, allo studio della mente e del cervello, alla integrazione tra psiche e soma, alla prevenzione di tutte le forme patologiche che si esprimono in un tratto non armonico, non simmetrico, non strutturato, non organizzato, non ordinato. In sintesi lo studio grafopatologico indaga: 1. La incapacità di intendere e di volere (non solo da malattie neurologiche dirette a livello cerebrale come le problematiche legate alla degenerazione e alla vasculopatia cronica cerebrale e delle varie complicanze ma anche da malattie cardiorespiratorie, da anemia cronica, da tumori in qualsiasi sede e da patologie croniche nei vari apparati (gastroenterico, urinario, epatico, muscolare, articolare, osseo, linfatico ) e da tutte le patologie che si esprimono con ipossia, astenia, adinamia, alterazione del movimento. 2. La prevenzione e la diagnosi precoce di malattie fisiche e mentali; il loro percorso tra normalità e patologia, tra pausa e attività, tra benessere e malessere. 3. La psicopatologia cioè i vari disturbi di personalità a livello nevrotico, psicotico, criminolologico, di dipendenze (chimiche, affettive, relazionali, ideologiche), di disorganizzazione strutturale dell’IO (immaturità, disarmonia, comportamenti devianti) 4. L’analisi dei tre cervelli, cioè delle tre anime dell’uomo quando salta l’equilibro tra Razionalità, Sentimento e Impulso con comportamenti potenzialmente aggressivi a secondo la dominanza. Il cervello razionale si esprime attraverso il sadismo, il masochismo, il gioco del potere (valutazione del rischio economico nella gestione del lavoro e valutazione della responsabilità verso se stesso e gli altri) e l’io ipertrofico; il cervello emotivo –relazionale attraverso una condotta non etica, non empatica, anaffettivia, egoistica ed egocentrica con narcisismo patologico; il cervello rettile con il suicidio, l’omicidio, la distruttività, il raptus violento , la possessività demoniaca e forme di devianza imprevedibile. 5. Il rapporto tra malattia e tracciato, tra farmaci assunti e andamento grafico, tra stress, ritmo circadiano e scritturra tra unità psico-neuroendocrino immunologica e metabolica e omeostasi grafica nei vatri momenti della giornata, dell’anno, della vita.
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Il “riccio del saluto”  e la pandemia
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Il “riccio del saluto” e la pandemia

La persistenza del “riccio del saluto” della “o” e la pandemia: ci potrebbe essere un nesso? Ipotesi per uno studio,...
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Il “riccio del saluto” e la pandemia
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Il “riccio del saluto” e la pandemia

La persistenza del “riccio del saluto” della “o” e la pandemia: potrebbe esserci un nesso? Ipotesi, prime riflessioni… (I post)...
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GRAFOPATOLOGIA MEDICA

Il disegno nell’infanzia

Dott.Angelo Vigliotti Pediatra di famiglia, Psicoterapeuta, Grafologo giudiziario Il-disegno disegno-nellinfanzia-2016-fimp-pediatriascarica l'articolo qui Premessa Un pediatra, certamente, non può essereun tuttologo,...
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GRAFOPATOLOGIA MEDICA

Grafologia e DSA

Il futuro dei periti grafologi è difficile ma avvincente perché in qualche modo sono costretti a modificare la visione classica di analisi grafologica. Non si troveranno più davanti a una scrittura “spontanea”, ma solo “naturale ”. Per il vocabolario Treccani “ spontaneo “ implica un “ gesto, un comportamento fatto per libera scelta e decisione di chi lo compie, senza imposizione né coercizione da parte di altri”; e “ naturale “ un gesto che si esprime “ secondo le leggi della natura”. L’attività motoria naturale, espressa in modo automatico, esprime il dinamismo cellulare del sé, esprime l’energia che in quel momento è presente in quel determinato individuo. Non è forzata, non è condizionata. Può non essere spontanea. Oggi la scrittura, il gesto grafico appare sempre più condizionato da eventi interni ed esterni sia di natura culturale che di origine neurobiologica. In Italia il 5 % dei bambini soffre di DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) e il 15 % di Disturbi di Apprendimento non Specifici. (DA non S). Poi c’è un 30 % di disturbi secondari di apprendimento in cui vengono inseriti soggetti che non hanno voglia di apprendere, in cui è presente analfabetismo di ritorno, traumi fisici e psichici subiti, abulia, interferenze ambientali subculturali, disturbi evolutivi dello sviluppo (condotta, coordinazione motoria, del linguaggio, spettro autistico), disturbi relazionali, malattie intercorrenti, patologie del sistema nervoso e ortopediche. L’altro 50% che rimane e che teoricamente dovrebbe avere un gesto grafico non solo naturale ma spontaneo in realtà soccombe alla cultura dominante che se da una parte coltiva il gusto dell’immagine e dell’avere, dall’altra è succube della epidemia tecnologica per cui l’esercizio dello scrivere, il gesto grafico perde il canone estetico e il tracciato il sentimento della bellezza e diventa un accessorio quasi inutile e dannoso. Per cui per farsi capire moltissimi individui utilizzano lo stampatello (variante piccola e grande) o la grafia tipografica) oppure grafie standardizzate (a palla, squadrate ecc.). Un’altra possibilità per il grafologo è l’aiuto diagnostico che può dare per la disgrafia e la disortografia. Non la diagnosi che deve essere fatto con una testistica complessa dalla neuropsichiatria infantile o a livello di accordo regionale con psicologi convenzionati. Ma al di là della diagnostica l’attenzione del grafologo è necessaria laddove venga chiamato per dare una mano al bambino con questi problemi e per evitare di trasformare in sofferenza il percorso scolastico. La grafoterapia e la rieducazione della scrittura sono tecniche che servono a ridurre il disagio del bambino e a migliorare la sua qualità di vita.Il perito e il consulente grafologo considernado l’alta frequenza nel mondo scolastico di disturbi di apprendimento deve sempre fare una buona anamnesi di fronte a una grafia non bene organizzata.
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GRAFOPATOLOGIA MEDICA

Il tremore in grafologia

Il perito grafologo spesso si trova ad analizzare scritture di testamenti o scritture senili o altri tipi di scritture anche giovanili in cui è presente tremore. L’interrogativo abituale di fronte a un tipo di grafia tremolante è se il tremore è autentico o è un falso tremore. E’ logico quindi che il perito grafologo giudiziario si serva dell’aiuto di un grafologo medico che possa leggere le cartelle cliniche e studiare il caso in maniera corretta e verificare le eventuali patologie neurologiche e non neurologiche che possono dare tremore. Riporto alcuni esempi di scritture che possono dare un contributo al tema affrontato in questo articolo. Un tema che dovrà essere inevitabilmente approfondito ma che ha un suo fascino alla luce delle nuove ricerche della neuroscienze e di patologie emergenti soprattutto di tipo post–traumatico che possono dare tremore nella scrittura indipendentemente da una malattia specifica in atto.
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L’ospite e l’assente nella “u”
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L’ospite e l’assente nella “u”

Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A. Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo)...
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GRAFOPATOLOGIA MEDICA

Suicidio e Scrittura

Il grafologo può essere chiamato come consulente del giudice per una analisi approfondita della personalità in merito a psicopatologie che possono indurre a comportamenti autodistruttivi. La scrittura può dare una risposta abbastanza chiara alla richiesta del giudice. In questo studio, dopo una breve introduzione sulle caratteristiche del suicidi e sui fattori favorenti e protettivi, ci si interroga sul tracciato grafico e sul complesso dei segni che possono darci una indicazione sulla visione mentale del soggetto in analisi con rischio suicidario. Alcuni esempi di grafie di persone che si sono suicidate tra cui Virginia Woolf, Ernest Miller Hemingway, Cesare Pavese, ci aiutano a capire il mistero dell’animo umano, la complessità della mente e soprattutto portano un contributo grafologico ( nella combinazioni dei segni, e in alcune particolarità del tratto e del tracciato) per una comprensione migliore del problema. Questo lavoro non è definitivo ma apre una ipotesi di ricerca che deve essere sperimentata con una metodologia scientifica di tipo galileiano in modo che il grafologo giudiziario possa dare una risposta accurata e precisa ad eventuali quesiti e il grafologo clinico possa contribuire alla prevenzione dell’atto suicidario in una maniera più efficace e più produttiva
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