La grafia è tratta da pagine di grafologia che pubblicano grafie spesso molto interessanti, che qui non è indispensabile precisare.

L’osservazione di queste grafie mi offre più spunti di riflessione: ringrazio dunque coloro che curano le pagine interessate.

Da dire che queste pagine sono molto seguite: evidentemente meritano interesse e nulla debbo aggiungere al riguardo.

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Ho letto qualche commento, tra i quali alcuni mi sono apparsi non rispettosi della scrivente.

Ad esempio, si sostiene che questa grafia sia infantile e ciò lo si è sostenuto anche nei confronti della grafia della scrittura di Turetta. Ma non ci si avvede che tali valutazioni, peraltro superficiali ed errate, offendono lo scrivente!

No: lo scrivente è sacro, non si può transigere su questo aspetto.

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Coloro che (a mio parere) “dileggiano” si sorprendono del fatto che, nonostante la “grafia infantile”, la scrivente sia comunque una donna di successo (ometto le vicissitudini di questi ultimi periodi).

Ma non viene in mente a costoro una semplice domanda:

sto errando io o erra la grafologia?

La grafia, metodo grafologico alla mano, spiega le ragioni del successo della scrivente, anche supponendo però che abbia avuto fortuna ed un ambiente favorevole e promozionale, in un periodo storico dello stesso tipo.

Come è iniziata la “carriera” della scrivente, infatti?

La biografia insegna. Ecco che cosa si legge:

“Tutto inizia nel 2009 quando una giovane Chiara, con l’aiuto ed il supporto del fidanzato di allora, decide di aprire un blog di moda – The Blonde Salad. Al tempo, erano pochi i blog di questo tipo che cominciavano a circolare, specialmente in Italia; così Chiara si fa pian piano conoscere”.

Perché la “giovane Chiara” apre un “blog di moda”? Forse, si potrebbe dire, per vestire la Barby che fu quando era piccina? E sia, ma allora anche questo è un manifesto al dolore, o no? Merita rispetto e comprensione.

E perché il blog fu chiamato “The Blonde Salad” (si fa riferimento all’insalata, per giunta, bionda)?

Nel merito si legge:

“un nome senza troppe pretese, solo un’insalata (perché ci avrebbe raccontato di tutto un po’) bionda (come lei)”.

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Potrei scrivere pagine di analisi grafologica, basata sul temperamento dell’attesa e della resistenza, che coarta la Cessione e le esigenze affettive (è una donna che soffre molto!! E che ha molto sofferto!! Pur bella, pur di successo).

La crasi temperamentale è la base della grafologia morettiana, ma talora è trascurata.

Ma non ho più tempo per eseguire le analisi grafologiche, sono assorbito dalla ricerca. Una ricerca della quale non può più fare a meno la stessa grafologia: spero che qualcuno ascolti…

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Volete sapere che cosa mi sono chiesto, appena ho visto questa grafia e i disegni che la corredano, tra i quali spiccano i due cuoricini (sono scrittura anche loro, infatti, studiata dalla grafica simbolizzata)?

Dopo essermi detto:

“Quanta sofferenza (anche per una forte delusione di amore che l’ha spezzata in due), quanto bisogno di raffreddamento in questa scrittura. Quanto spirito di sacrificio, ecc..!!”.

Mi sono anche detto:

“Ma non può nemmeno avere figli!”

Già!

Da cosa l’ho capito?

Da una lettera, solamente dall’analisi di una lettera (è la bellezza e la potenza della grafica simbolizzata. Pagherei per insegnarla a tutti).

Ho indagato, chiedendo a Google, ed ecco la risposta:

“Era il 2016 quando le viene diagnosticato, si trovava a Los Angeles, si sentiva sola ma non voleva tornare a casa perché era una sfida con se stessa, voleva dimostrare che poteva farcela, ma questo l’ha spinta a sopportare la mancanza di amici e parenti, si è sentita molto sola ma “avevo fatta questa scelta e volevo portarla avanti”.

“Per me era davvero difficile stare lì, lontano dalla mia famiglia e dai miei amici e in una storia, con il mio ex, con molti alti e bassi”. Proprio in quel periodo non le veniva il ciclo e non sapeva spiegarsi il perché: “Non mi veniva il ciclo per parecchi mesi senza che avessi cambiato dieta o abitudini o altro” così decide di fare delle visite mediche. È stato uno dei dottori a diagnosticarle l’ovaio policistico: “Mi ha detto che probabilmente per me sarebbe stato difficile avere figli in futuro”. …

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Ha temuto di non potere avere figli! Ma qui non si tratta di chiedersi quanto spirito di maternità abbia la scrivente e se tale bisogno sia autentico, oppure se risponda ad esigenze reattive. Fatto sta che quel segno di grafica simbolizzata (una lettera!) ci sta a dire che, quando seppe che probabilmente non avrebbe avuto figli, soffrì molto!

Lo sappiamo perché altrimenti quella lettera avrebbe avuto un’iconografia diversa, visto che in seguito ha avuto ben due figli.

Ma anche questo va detto: ha voluto avere figli e li ha ottenuti, nonostante tutto. Ecco il “trionfo” della crasi temperamentale grafologica prima detta.

Ma preme anche dire: ottime conferme dei segni della grafica simbolizzata.

Ed ancora una volta: le grafie e le biografie insegnano, a patto che si abbia un metodo concepito per la ricerca e la scoperta. Questo metodo è la grafica simbolizzata.

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Chi vuole può unirsi a noi, nell’AIDAS-DGS.

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Grazie

Autore G. Angeloni – copyright – tutti i diritti riservati ©