Oggi, alle ore 19,00, nell’AIDAS – DGS, in collegamento on-line, si parlerà dell’avvio della ricerca che interesserà l’ovale. Ho avvertito l’esigenza di avviarla, prima di scrivere (finalmente): “Fondamenti della grafica simbolizzata”, che conto di licenziare prima dell’estate.
Nel frattempo un amico mi ha segnalato l’articolo dal titolo che si legge nella figura: mi ha procurato una forte emozione. Non posso fare altro che spiegarne la ragione…
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FONDAMENTI DELLA GRAFICA SIMBOLIZZATA E LA LETTURA
Intanto ribadisco un concetto che ormai dovrebbe essere noto ai lettori di questa pagina: i fondamenti della grafica simbolizzata sono due simboli grafici, l’ovale e il segmento di retta. Il primo è stato pensato come uovo ed il secondo come spermatozoo (nel 2009): fu un azzardo, ma si è avuto fortuna. Ne è derivata una teoria basata sul simbolo della vita, umanamente concepito in questa parte del mondo e si era nel lontano 2009.
Obbligatoriamente, tale teoria deve partire da questo presupposto:
– ogni simbolo grafico ha la genesi remota nelle operazioni vitali che sono state agite su chi è destinato a divenire colui che lo legge in maniera inconsapevole (non è fondamentale che sappia anche scriverlo), ovvero il soggetto. Nel 2009 (in Dalla genesi di un segno…), infatti, parlai di un primo inglobamento: siamo stati tutti inglobati in un ovale.
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LE PARTI INVERTITE
Ed ancora, le azioni che sono state agite sul soggetto sono state vitali anche perché lui è stato obbligato a ripeterle a parti invertite, tanto è vero che anche noi inglobammo un oggetto tridimensionale, chiamato capezzolo. Non solo, fummo anche obbligati a perforare un canale, altrimenti non avremmo potuto sorgere alla luce.
Abbiamo dilatato questo canale al massimo consentito (ecco la genesi del segmento retta che simbolicamente rappresenta la nostra lunghezza, come si dimostra, nell’asta dello stampatello), procurandogli dolore, ma fummo amaramente ripagati quando l’aria ci penetrò i polmoni, ecc..
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IL RUOLO DEI CONDIZIONAMENTI
Abbiamo chiamato tutte queste azioni condizionamenti e tali sono stati.
E i condizionamenti insegnano: lo abbiamo appreso da altri, dagli esperimenti di Pavlov in poi. Quindi per noi (ma ce lo ha insegnato il Comportamentismo, ovviamente) dire condizionamenti significa dire apprendere.
I MAESTRI
Ma si sta parlando dell’apprendimento della lettura.
Un’analfabeta, supponiamo, è incapace di leggere in maniera totale. No, una parte di sé sa leggere, ma in maniera inconsapevole e lo si può provare.
Ma allora leggere cosa è, nella nostra concezione? E’ riconoscere un simbolo grafico e reagire a tale lettura. Perché ogni simbolo grafico racconta azioni che furono agite su noi, a partire dal momento in cui fummo concepiti.
I primi condizionamenti furono azioni agite su di noi, ma chi le agì?
I nostri primi maestri (inconsapevoli), dunque, furono: l’utero (una ellisse, colei che simbolicamente generò l’ovale che intendiamo indagare) e il canale vaginale (colui che simbolicamente generò l’asta). Po furono l’aria e il capezzolo, che replicarono a parti invertite.
E solo poi, ma molto poi (in termini evolutivi si tratta quasi di un’eternità), ribadirono tutte le operazioni che agì mamma su di noi. Ma mamma non fece altro che ripetere ciò che altri (l’utero, il canale vaginale, ecc..) agirono anche su lei, quando fu generata.
Ma che cosa rende speciale mamma? La genetica! Tutto è stato geneticamente programmato ed ecco la ragione di quello che abbiamo chiamato il simbolo della vita. Dicemmo anche questo, in quel lontano 2009.
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COSA CI E’ STATO INSEGNATO
Che cosa ci hanno insegnato le azioni dei due enti fondativi detti (l’ellisse = utero, il segmento di retta = canale vaginale) e che poi noi stessi e gli altri ribadirono?
Ci insegnarono schemi spaziali (siamo stati obbligati a muoversi nello spazio, a fluttuare nel “vuoto”, potremmo dire. In seguito, fluttuammo nell’aria, siamo stati sollevati dal suolo, abbiamo gattonato, ecc.. ecc..). Tali schemi sono basati non solo sullo spazio tempo, ma anche su azioni agite sul corpo: tutto lo si prova, dall’atto della nascita in poi!
Ma cosa è la lettura dunque?
E’ riconoscere lo stimolo di un simbolo grafico (già in potenza appreso alla nascita, come ipotizzzammo e come ha provato la ricerca neurologica detta). Là dove cìè uno stimolo, poi, cìè una reazione allp stesso. Dunque leggere è funzionale al reagire e quest’ultimo è funzionale alla vita e talora persino alla sua salvaguardia. Insomma, se non sapessimo leggere non sapremmo reagire allo stimolo dei simboli grafici che, direttamente, o indirettamente, evocano le operazioni agite su di noi.
Ma sappiamo leggere inconsapevolmente: tutto è stato biologicamente programmato. Coloro che hanno elaborato i simboli grafici che oggi, nella nostra parte del mondo, chiamiamo scrittura alfabetica, ma che chiamammo pittogrammi e poi ideogrammi, sono persone che in quanto tale non hanno potuto fare a meno di raccontare graficamente la propria storia. L’hanno raccontata in maniera inconsapevole (infatti chi ricorda ciò che provò quando era nell’utero), ma la grafica simbolizzata ha scoperto il modo di rendere consapevoli i racconti dei simboli grafici.
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MA ALLORA CHI FURONO I NOSTRI PRIMI MAESTRI?
Furino coloro che agirono su di noi e furono simboli grafici: non persone!!!
Non avemmo coscienza delle persone che ci vollero, che ci generarono e che ci accudirono nel loro ventre. Non avemmo coscienza né di quel canale che attraversammo, né di quell’oggetto che ci lacerò nelle viscere (le vie aeree), né del capezzolo che ci nutrì: furono tutti simboli grafici. Tutti! Sino al punto che, inconsapevolmente ci pensiamo e ci rappresentammo come simboli grafici, basati sull’ovale e sul segmento di retta, così come l’omino girino, che scrivemmo tutti nei primissimi anni di vita, ci insegna.
Appunto chi ci insegnò a scrivere quell’omino?
Ci insegnò colui che ci insegnò a leggerlo!
Già: sono anni ormai che la grafica simbolizzata sostiene (ed ha provato con sperimenti specifici) che tutto funziona perché sappiamo leggere inconsapevolmente il racconto di ogni simbolo grafico.
Reagiamo inconsapevolmente a tale simbolo, ci basta leggerlo inconsapevolmente, anche se scritto da altri, e lo riferiamo alla nostra storia: ecco la simbolizzazione. Questo tipo di lettura appartiene anche all’analfabeta, lo si può provare. Appartiene alla storia dell’uomo.
Ossia la simbolizzazione è il rinvenire in un racconto simbolico pensato per tutti (detto modello letterale, che narra una storia idealmente concepita secondo il qui ed ora) la propria storia personale.
Per esempio, la signora che ha scritto la A del maiuscolo corsivo manoscritta sta raccontando che quando era bambina fu strappata a sua nonna! Chi dice ciò? Lo racconta la signora, che narra dei fatti secondo come lei li provò quando era bimba, lo sa leggere in maniera consapevole la grafica simbolizzata (è una mia scoperta che appartiene a tutto l’AIDAS) ed è, infine, confermato dalla scrivente, quando ha risposto in maniera affermativa alla domanda: è esagerato sostenere che quando era bimba fu allontanata in maniera brusca dai propri nonni?
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Ma perché fummo condizionati dai simboli grafici? Perché altrimenti non saremmo predisposti alla lettura già dalla nascita, come ora hanno scoperto i neurologi: grazie!!
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Ovviamente, il tutto sopra può essere molto meglio illustrato da persone più dotte di me: a me hanno insegnato un segmento di retta ed un’ellisse (tutto nasce nell’ambito della grafologia di Girolamo Moretti, pago un debito alla sua grafologia), a queste persone più dotte, invece, hanno insegnato, la grafica simbolizzata, la medicina, la psicologia, la grafologia, la neurologia, la paleografia: sto pensando a soci della nostra Associazione.
Chi vuole può unirsi a noi.
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Il link per accedere eventualmente all’articolo interessato è documentato in figura.
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Grazie
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