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Le ipotesi di ricerca attinente alla lettera detta “TRIANGOLO EQUILATERO” sono state confermate.


In https://www.aidas-dgs.it/la-lettera-detta-triangolo-equilatero-prime-ipotesi-e-prime-verifiche/ sono stati chiariti come e il perché ogni conformazione manoscritta che riproduce a mano libera un modello è una lettera e che di conseguenza vi rientra anche ciò che altri definiscono disegno geometrico.

Una lettera, poi, racconta specifici condizionamenti subiti da colui che legge scrivendo. Da tali condizionamenti, poi, deriva il “destino prevedibile”, giacché, beninteso, il destino del quale si parla non è un ineluttabile.

Nel medesimo post, si precisava anche l’ipotesi di lavoro che era indagata, nel modo che segue:

Il triangolo equilatero racconta di una donna (a sinistra) e di un uomo (a destra), che necessitano di attrarsi e di formare una coppia perché destinati a diventare rispettivamente mamma e papà, che generano un cucciolo, il quale a propria volta è destinato a camminare sul rigo del suolo (la base del triangolo), per ripetere a parti invertite, e secondo il proprio genere, ciò che fecero mamma e papà.

In questo modo, il triangolo equilatero si distingue dalla A dello stampatello maiuscolo, in quanto questa lettera indica una mamma ed un papà che danno vita alla “capanna”, ossia al primo nido del cucciolo: il racconto simbolico e simbolizzato della A lo si dà ormai per provato”.

La prossima fase

I soci psicoterapeuti dell’AIDAS-DGS hanno evidenziato che la lettera detta “triangolo equilatero” in realtà è un test di forte interesse per la psicoterapia (ma lo è, ovviamente, anche nell’ambito educativo), cosicché si avverte l’esigenza di ampliare le osservazioni (sinora sono stati studiati circa 40 casi), di precisare meglio i racconti che narra e le implicazioni relative al “destino”, in quanti sono coinvolti:

1) La sensazione di essere stati accettati o meno alla nascita, da mamma e da papà;

2) Traumi relativi alla perdita (non solo per lutto) di una figura genitoriale in età precoce;

3) La sensazione di una figura genitoriale che fu assente nei primissimi anni di vita dello scrivente;

4) La percezione della coesione o meno tra le figure di mamma, papà, talora nonno, oppure della non coesione e persino del conflitto tra tali figure;

5) Altro, di questo tipo.

Sul piano del “destino prevedibile” ne sono coinvolti:

6) i rapporti affettivi importanti, la stabilità degli stessi, il sentimento della genitorialità, ecc..

In altre parole, si intende scrivere, con il tempo, un libro specifico sul “Test del triangolo equilatero”.

Grazie.


Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A.Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo)
*(Per la parte attinente alla grafica simbolizzata).

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