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Un​ ​ avvio​, ​ un​ ​ cammino​ ​ ​ed ​ ​un ​ ​approdo

01.10.2014

Introduzione. ​ Un​ ​ avvio​ , ​ un​ ​ cammino​ ​ ​ed ​ ​un ​ ​approdo .​

Quando si è in procinto di avviare una svolta, insieme ad altri, si avverte l’esigenza di riconsiderare il cammino, dall’inizio.
E’ stata una cavalcata incredibile, non avrei mai potuto immaginare l’oggi, in quel 2010 quando scrissi “Dalla genesi di un segno, ad una “nuova grafologia”, secondo il simbolo della vita”. Eppure scrissi: secondo il simbolo della vita!
Non avrei potuto sapere che saremmo pervenuti ai linguaggi dello scrivere, né avrei potuto immaginare che quando ho scritto 1+1=10 (per chi non lo sa, nella matematica binaria “2” si scrive “10”) sarei stato indotto a sostenere: raggiunto un limite non oltrepassabile. Prima, però, era stato introdotto il concetto del simbolo Adamo e via via…
Raggiunto il limite non oltrepassabile, perché già nel 2010 si disse che, quella che poi diventerà grafica simbolizzata, può spiegare il tutto, ma non l’origine del tutto. In effetti, nella concezione della grafica simbolizzata, 1+1= 10 è Adamo, ossia è tutti noi, un po’ maschi e un po’ femmine.

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Ci sarebbe potuto arrivare solo un grafologo, morettiano. Sì partì, infatti, da un segmento di retta (Angolosa al massimo grado) e da un ovale (Curva 10/10, ma ipotonico), si scommise sul fatto che il primo fosse il simbolo dello spermatozoo e il secondo dell’uovo, da qui il simbolo della vita: ed eccoci ai giorni nostri. Infatti, il primo è il n.1 e il secondo è il n.0.
“Nuova grafologia” era una provocazione rivolta al mondo morettiano. Non è stata raccolta. Progressivamente, e siamo già nel 2014, introduco il concetto di Grafologia Oggettiva. Insomma, la grafologia dell’oggetto. In effetti, la grafologia dovrebbe studiare la scrittura e dovrebbe studiarla millimetro per millimetro e, da questo punto di vista, il lettore di questo contributo si renderà conto che ciò è stato effettivamente fatto (si osservino anche alcuni esempi di pagine di copertina dei primi anni).

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Ad un certo punto, ci si è dovuti rendere conto che dire Grafologia Oggettiva era un’esagerazione.
La grafologia dell’oggetto, infatti, non è altro che grafologia, una disciplina che non esiste (i metodi e l’insieme degli stessi, si sa, non sono grafologia), mentre si disse: il nostro è un punto di vista, basato sul simbolo della vita, esattamente come ogni metodo grafologico ha il suo. Nacque quindi in concetto del metodo della Diagnostica della Scrittura e della Manoscrittura (che ha a base la “relazione logico-consequenziale”). Sì era ancora nel campo della grafologia, sebbene ormai miei collaboratori mi suggerissero che non vi eravamo più.

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Mano a mano si è pervenuti allo studio sistematico delle lettere corsive: nasce Iconografia​ ed iconologia del corsivo italiano​.
L’interesse per il gesto intimo (il millimetro) è scemato (non abbandonato e diverrà indispensabile riprenderlo, nei corsi formativi “superiori”, diretti a coloro che vorranno prendere il mio posto) e si è posto l’accento sul costitutivo della lettera. Ragionando sui costitutivi si è pervenuto al concetto dello schema spaziale e, finalmente, al significato di genesi (dall’età del cucciolo) di detti schemi spaziali. Soprattutto è emerso in maniera prepotente il concetto, a mio parere rivoluzionario, della simbolizzazione. Un concetto che c’era sempre stato, da quel lontano 2010, ma che non avevo ancora capito.

Da lì in poi le scoperte si sono decuplicate ed ogni giorno si scopre. Sono stato indotto, più volte, a scrivere: si parla di un inverosimile, di qualche cosa al quale non avrei creduto nemmeno io. L’unica alternativa possibile è “mettere il dito nella piaga”. Insomma, si sta parlando di test della verità.

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Nonostante la mia riluttanza, ad un certo punto fui costretto a dire: non siamo più nella grafologia.
Era nata la Grafica Simbolizzata. A mio parere non è più un metodo, ma lo si dovrà discutere con altri, ma è una Disciplina, provvista di teoria e di metodo.

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Parallelamente si è cominciato a capire come sarebbe possibile provare e si è sicuri di riuscire a provare, ossia si è sicuri di convincere su questo aspetto: si tratta di scienza. Da dire che la grafologia non può aspirare a tanto, per limiti strutturali dei protocolli attuali della ricerca scientifica.

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Nell’ultimo periodo, però, è emersa l’esigenza di creare le condizioni che consentano alla grafologia e alla grafica simbolizzata un dialogo interdisciplinare: sto pensando ad una grafologia dei linguaggi grafici.

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In ultimo, nel frattempo, dovetti dire: è arrivato il momento che l’estromessa – la psicologia – rientri nel campo. Infatti, sin da quel 2010 mi sono promesso di escludere dal campo la psicologia, la medicina e ogni altra disciplina: è stato indispensabile, altrimenti saremmo stati i megafoni di altri. Insomma, è stata perseguita l’autonomia disciplinare.
La Grafica Simbolizzata estrometterà sempre ciò che è fuori dal proprio campo, ma ormai è arrivato il momento che si contamini. C’è una strada sola e ciò implica dialogo e confronto, ma debbo soprassedere.

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Da qui, la nuova stagione che si avvierà nel prossimo anno, nei primi mesi dello stesso.
La Grafica Simbolizzata entrerà in un luogo interdisciplinare, diretto da altri (mi occuperò della ricerca e della formazione nella grafica simbolizzata, nonché del metodo), con tanto di Comitato Scientifico, di protocolli di ricerca, di codici deontologico ed etico specifici. Si tratterà di un luogo aperto a tutti, non è indispensabile essere grafologi (o psicologi o medici), basta essere dotati di buona volontà e di sana curiosità.
L’etica è la stessa della grafologia, della psicologia, della maestra, della mamma, ecc. E’ la relazione di aiuto. Ed è la relazione di aiuto che autorizza e che ha sempre autorizzato.