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Metodo Angeloni

Progressivamente, dal 2009-2010 in poi, si pervenuto a comprendere che è impossibile non raccontarsi graficamente, in quanto ogni produzione manoscritta spontanea, se riproduce un modello[1]  riconosciuto e letto da tutti, racconta colui che l’ha eseguita. Si è pervenuti a questa conclusione ipotizzando che esistono due livelli di lettura di un modello, uno consapevole e l’altro simbolico ed inconsapevole (o inconscio, se lo si vuole) e poi verificando la fondatezza di detta ipotesi (cfr. didascalia della fig. 1).

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La grafica simbolizzata studia le storie simboliche (l’oggetto), delle lettere scritte (quelle del modello) per comprendere le storie simbolizzate (il soggetto) delle lettere manoscritte.

La grafica simbolizzata  ha appreso a decodificare la provocazione stimolo della lettera  della scrittura per comprendere la lettera manoscritta e quindi le innumerevoli risposte di adattamento individuali della lettera manoscritta[2].

In pratica, nella lettera si rinvengono una storia collettiva, narrata  dal modello grafico nazionale,  e infinite storie individuali, nelle scritture di ogni soggetto scrivente.

Si dimostra che nella narrazione del simbolo c’è il cammino della vita, se nel corsivo, dal periodo neonatale, a quello infantile-adolescenziale e alla maturità, coinvolgendo genitori e nonni in un contesto relazionale  evolutivo generazionale. C’è lo studio della lettera nella sua struttura, formale, nella sua  architettura e  nella sua geometria.  Attualmente, lo studio dello stampatello e del numero, hanno consentito di scoprire molto altro, in precedenza insospettato.

La lettera e i condizionamenti

La lettera è il modello minimo ed imprescindibile di ogni famiglia del leggere scrivere (corsivo, stampatello, numero, figura geometrica), ha un nome ed una iconografia formalizzata: con il solo riferimento[3], alle lettere degli apprendimenti primari i modelli letterali sono 42[4] per il corsivo, 42 per lo stampatello e 10 per il numero, per un totale di 94 modelli (sono escluse dal computo le lettere straniere). 

Ogni lettera è formata da un tratto che in ogni millimetro di sé esprime il momento presente, l’adesso, il qui ed ora (Fig. 2). Il tratto precedente a quello che sul momento è vergato è il passato, il tratto seguente è il futuro. Ogni lettera ha un avvio e una fine, da sinistra a destra e in questa connessione c’è il racconto del futuro (avvio-fine) e del passato (fine-avvio). L’analisi dei segni nel suo rapporto con il prima e il dopo entra nel tempo esistenziale e quindi approfondisce i condizionamenti subiti dal momento della nascita in poi.

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I condizionamenti sono di due tipi: per vissuto o per episodio evento avvertiti come traumi, anche quelli che risultano tali secondo il sentire di un cucciolo o di un bimbo. Infatti, in ogni lettera manoscritta, anche di una persona adulta, si rinvengono i condizionamenti infantili, più mamma e papà (nel corsivo) e nonno e nonna (nello stampatello[5]).

Nelle lettere sono raccontate le piccole o grandi ferite ricevute,  che sabotano la crescita equilibrata e serena del bambino, e che soprattutto interferiscono con le sue potenzialità e con la libera espressione della sua creatività, che viene in parte se non del tutto bloccata. Ma ciò che ci dicono le lettere manoscritte, comprendendo lo stampatello, il corsivo minuscolo e maiuscolo e i numeri, è ancora di più. Verosimilmente un giorno non lontano ci faranno capire la tendenza  del soggetto a determinate malattie  e a patologie croniche e degenerative e gli eventuali danni fisici avuti in varie parti del corpo.

La prima intuizione, dalla quale ha preso avvio la grafica simbolizzata (2010)

In sintesi l’incontro (Fig. 3)tra un segmento di retta (che lo si è supposto come lo spermatozoo) con un’ellisse (che lo si  è supposto come l’uovo), dà origine al nucleo primario simbolizzato, in quanto ogni uomo fu inglobato in un ente tridimensionale, che poi lo espulse da sé (Fig. 4). Il processo si ripeté a parti invertite, in quanto ognuno ha inglobato un ente tridimensionale, chiamato capezzolo.

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Le conformazioni grafiche delle figg. 3 e 4 le si è supposte come modelli letterali di tipo teorico e simbolico che hanno conferito i condizionamenti basilari: ci si è detti che necessariamente codesti condizionamenti debbono trasferirsi (trasmigrare) in ogni modello formale, ossia in ogni lettera. Nel corso degli anni, questo assunto è stato dimostrato

E’ l’inizio della vita che si ripete a parti invertite lungo il percorso di crescita (genitori-figlio; nonno-nipote) seguendo il principio degli opposti (alto-basso, luce-buio, prima-dopo, sinistra–destra,  avanti–indietro ).

Grafico

Il racconto di genesi della lettera e l’evoluzione dello stesso

Dunque è coinvolto la vita, concepita secondo modelli simbolici e di conseguenza si doveva dimostrare che tali modelli si trasferiscono (trasmigrano) nei modelli formali della letto scrittura. Il che implica che gli schemi spaziali delle lettere sono letti inconsapevolmente dal bambino come rappresentative delle operazioni che mamma, prima, e papà, poi,  hanno agito su e per lui, dal momento della sua nascita in poi.  Tutto questo lo si è provato nel corsivo del modello appreso sui banchi di scuola. In effetti, lo si potrà leggere in questo libro, la ricerca ha dimostrato, ad esempio, che la “f” è la lettera dell’atto della nascita, la “g” è la lettera dell’allattamento al seno, la “q” è la lettera dell’andare a ninna nella proprio lettino, la “v” è la lettera dell’incontro con il maestro, e così via.  Ciò implica che ogni lettera ha un racconto di genesi, che poi, in seguito, si tramuta in un racconto adulto e poi maturo, coniugato secondo età e secondo il genere di chi legge e scrivendo. Nel caso della “g”, ad esempio, come visto, il racconto di genesi è nell’assunzione del latte materno, poi in seguito, nella concezione adulta diventerà il sentimento della maternità o della paternità consapevole. Ciò implica che la funzione del modello è anche quella di trasferire nel bambino dei condizionamenti subiti per le funzioni svolte da mamma e da papà che, poi, con la crescita, dovrà agire in maniera attiva a propria volta[6].  

Inoltre  si osserva  che il modello adulto è l’evoluzione di quello infantile e comincia ad insorgere da quando il soggetto scrivente scrive in modo automatizzato. In questa fase il soggetto scrivente ha elaborato in maniera adattiva le provocazioni – stimolo. Il modello maturo coinvolge un rimodellamento delle letture inconsapevoli delle lettere a causa dei vari compiti esistenziali

In questo contesto la grafica simbolizzata studia anche la società, la famiglia  e l’individuo nelle sue relazioni e nelle sue interconnessioni.

Paradigmi simbolici delle famiglie del leggere scrivere

Ogni famiglia del leggere e scrivere degli apprendimenti primari, si suddivide in specie maggiore (simbolicamente i grandi, nel numero vi corrispondono lo “0” e l’”1” ) e minore (i piccoli), ha un significato generale specifico che lo si è chiamato paradigma, in quanto ogni lettera lo declina per la parte che le compete, secondo la propria specifica natura e specie. 

In linea generale, il corsivo “parla” all’individuo e ai suoi compiti esistenziali, secondo la sua età e il proprio genere, ma secondo anche le finalità teleologiche, in quanto in questa famiglia sono evocati un “comandamento” trascendente che detta la retta via (tutte le lettere provviste di asta), che è un Padre, ma che dopo la vita si tramuta nel Giudice inappellabile e giusto (nella “t”) che decreterà le sorti per l’eternità dell’esistere. In questo modo, il corsivo è destinato a rappresentare la “coscienza” individuale. 

Lo stampatello, invece, nella specie maiuscola è la legge degli uomini, e nella specie minuscola si riferisce al cittadino. Lo stampatello non ha un messaggio simbolico di tipo trascendente.    

Per sintetizzare, si riportano alcuni significati delle  famiglie (i paradigmi simbolici).

  • Stampatello. Ordina al cittadino[7]. La disposizione ordinata secondo il giusto delle leggi degli uomini. Nel maiuscolo ordina ciò che si deve, nel minuscolo dispone il come si esegue il dovuto.
  • Corsivo. Suggerisce alla persona di questa parte del mondo e di questa epoca. Indica la via secondo il “vero” e secondo l’eterno dell’esistere, basata sugli oneri e le funzioni dettate dall’età e dal genere.
  • Numero. Ordina ai generi. Si riferisce ad un ordine universale, attinente alle funzioni che presiedono e consentono la nascita e la vita (lo 0 e l’1, che ordinano ai generi), e il modo come assisterla (gli altri numeri).  

Per quanto riguarda gli apprendimenti primari della letto-scrittura, a seguire si riporta un esempio di come le singole lettere coniugano il paradigma di cui sopra, limitatamente alla sola lettera “a”.

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Metodo e test, prospettive future

In sintesi, il metodo della grafica simbolizzata consiste nell’osservazione della lettera in tutte le sue parti,  dei suoi costituenti e l’interazione tra essi,  e le relazioni con le altre lettere nello scritto dell’individuo. La lettera, in effetti, racconta la storia di colui che scrive:  le predisposizioni che il piccolo che si affaccia al mondo  i primi condizionamenti a cui  il bambino è soggetto ( da mamma e papà) e nello stampatello maiuscole anche il mandato generazionale nella figura del nonno e della nonna.,  gli eventi esterni rilevanti (i lutti, gli incidenti, ferite del corpo, interventi chirurgici); e per ultimo racconta il vissuto dello scrivente nel qui ed ora e nel suo evolversi e modificarsi nel corso della vita e del tempo.

Si indagano le relazioni endogene (interne alla lettera) ed esogene (tra le lettere di una parola) dideterminate parole o di stringhe di numeri, selezionate e formalizzate. Il termine “test” va inteso, però, come uno strumento non clinico, in quanto persegue scopi sperimentali e di collaudo. E’concepito, infatti, per gli scopi della ricerca, il che implica che si utilizzano i racconti delle letteredel modello, ovvero della provocazione stimolo, per meglio comprendere i racconti delle letteremanoscritte, ovvero della risposta. Talora, il confronto lettera del modello – lettera manoscritta impone rimodellamenti o ampliamentidei racconti simbolici che erano in precedenza conosciuti: se ne ha la prova di una disciplina che è obbligata a crescere incessantemente. Naturalmente, il test di grafica simbolizzata è anche uno strumento che gli psicologici e i medicipossono utilizzare per scopi clinici.


[1]Modello, definizione generale. Il modello è la rappresentazione grafica di un ente che preesiste all’individuo, che ogni individuo sa leggere (ossia, sa conferirgli un nome) e che ogni individuo apprende a rappresentare graficamente su base imitativa, prima, e in maniera spedita e personalizzata, poi. In particolare, la grafica simbolizzata attualmente studia i modelli convenzionali, appresi sui banchi di scuola.

[2]Siccome, nella lettera manoscritta è narrato un episodio condizionante secondo il punto di vista di colui che racconta, di conseguenza la lettura operata dalla grafica simbolizzata di tali narrazioni coincide con il punto di vista di quest’ultimo..

[3] Ogni conformazione grafica, se condivisa da un’intera comunità, nel momento in cui la si realizza manualmente e in spontaneità, è simbolizzata. Rientrano in ciò le figure geometriche, taluni disegni, il simbolo del cuore e molto altro ancora.  In questo momento, la grafica simbolizzata è concentrata nello studio delle famiglie primarie della letto scrittura, che sono definite nel testo.

[4]Ventuno lettere per il corsivo minuscolo e ventuno per il corsivo maiuscolo.

[5] Lo si è compreso e lo si è provato nelle ricerche dell’ultimo periodo.

[6] La lettera è appresa per imitazione e come visto ogni lettera, se ci si riferisce al corsivo, nella genesi, racconta le operazioni che mamma e papà hanno agito sul bambino. Quando costui apprenderà a scrivere la lettera in maniera spedita, secondo la logica del modello, allora avrà appreso a comportarsi come mamma e papà si comportarono con lui.  Da segnalare che negli ultimi tempi la ricerca della grafica simbolizzata si sta concentrando sul fatto che le prime produzioni grafiche del bambino, i cosiddetti “omini girini” (3-4 anni), che costituiscono un atto imitativo spontaneo ed universale, possono essere considerate lettere. Per il principio della trasmigrazione, si è supposto che in determinate lettere dello stampatello maiuscolo si debbono rinvenire, per lo meno, le ferite del capo (fronte, calotta, nuca, mento e bocca): nella ricerca  si sono avuti numerosi riscontri. 

[7] La ricerca degli ultimi tempi ha dimostrato, però, che nello stampatello maiuscolo, in quanto è la scrittura della memoria (risale all’antica Roma), i bimbetti simbolizzano, ossia leggono inconsapevolmente,  anche nonno (nella P) e nonna (nella B). Siccome lo stampatello ha anche una iconografia geometrizzata, allora nello stampatello maiuscolo il bambino simbolizza anche la casa di mamma e papà (nella A), ossia il proprio nido,  la casa di nonno e nonna (nella D), e le “architetture” del corpo umano.