Su base empirica ho potuto constatare che la provocazione-stimolo della lettera “h” ingenera molta apprensione, specie nelle scriventi.

Due parole sulla maiuscola del corsivo
Da segnalare che una sola lettera delle maiuscole corsive ha un’asta retta ed una fisionomia rigida, non sinuosa ed accogliente come le altre: la “h” (fig. 61). Questa lettera, infatti, si distingue da “Il”, per il taglio verticale, cosicché nella maiuscola “h” sono rappresentati mamma (la “I”, in quanto ha il plateau, ossia il concavo in alto, nel quale idealmente promuove alla benedizione del cielo il proprio cucciolo, in figura rappresentato dall’ellisse blu) più papà, con i due che sono posti sull’attenti da un’autorità più importante di loro.
Insomma, questa lettera ha la sua genesi quando mamma e papà sono chiamati a rapporto dal “signor Maestro”, per parlare del loro bambino. Tutti i membri della relazione (mamma + papà + il bambino), logicamente, sono tesi e vivono uno stato apprensivo.
Di conseguenza, la “H” corsiva è l’unica lettera delle maiuscole, tutte molto morbide ed accoglienti, che non è materna e non è paterna (nella lettera la figura “papà”, la “l”, troppo rigida, è una figura autorità).
Tutta la sequenza, logicamente, si ribadisce nella minuscola. Si vedrà che è coinvolto l’appuntamento, ossia il recarsi in un luogo nel quale si deve rendere conto e/o nel quale si avrà un verdetto (ad esempio, può essere implicata anche una visita sanitaria che incute molta apprensione).

Costitutivi della minuscola “h”
Secondo il modello la “h” dovrebbe essere eseguita in due tempi (secondo esempio di fig.281).
I costitutivi secondo il modello sono (fig.281):
1. Il filetto, che dovrebbe partire dal rigo di base e che, come al solito, dovrebbe essere aggraziato;
2. L’asola;
3. L’asta, dovrebbe essere retta;
4. Moto ideale (ossia aereo) di risalita sull’asta, sino al limite della zona superiore
5. L’arco accostato all’asta;
6. Il concavo basale.
In particolare, in seguito si parlerà dell’accostamento del costitutivo n.5.
Per le esigenze della grafica simbolizzata, si considerano anche altri costitutivi di tipo funzionale, qui, semplificando, si cita solamente:
11. L’angolo acuto ripassato (fig.282), vi corrisponde l’arresto alla base dell’asta seguito dal ripasso sulla stessa, che deve avvenire con moto aereo (ossia con sollevamento).

L’evoluzione del modello infantile
L’evoluzione del modello infantile sopra descritto va a compimento quando il moto aereo del costitutivo n.4 diventa di tipo effettivo, ossia quando il ripasso sull’asta è eseguito senza sollevamento della punta della penna.
In questo caso, la grafica simbolizzata parla di angolo acuto ripassato di tipo effettivo.
La funzione dell’accostamento e dell’angolo acuto ripassato
Il lettore tenga presente questo concetto: nella genesi remota (ossia nel racconto che interessa il bimbetto e spesso il cucciolo) ogni costitutivo di una lettera è una sequenza di azioni agite su e per colui che è destinato a diventare lo scrivente, a partire dal momento in cui saprà leggere e scrivere in maniera spedita ed automatizzata. Da quel momento in poi, le azioni che furono agite su di lui, saranno agite dallo scrivente: è, per l’appunto, la logica conseguenza di azioni che furono subite e che hanno condizionato.
Nel modello infantile (quello di fig. 281) l’asta e l’arco sono accostati, ossia non sono collegati in maniera effettiva: ciò implica che sono due enti distinti, che compiono un’unica azione. Semplificando, nell’asta, in quanto è presente un’asola (nella genesi è l’abbraccio di mamma operato sul proprio cucciolo), mamma tiene per mano, ossia accosta a sé, il cucciolo, il quale è obbligato ad andare dove vuole lei, in quanto mamma agisce per il suo bene.
Quando, finalmente, l’accostamento è eliso, in quanto subentra un angolo acuto ripassato di tipo effettivo, tutta la sequenza prima vista ormai è interiorizzata da colui che nel frattempo è diventato “colui che legge scrivendo” (lo scrivente della grafologia).
Si tenga presente, peraltro, che l’angolo acuto ripassato di tipo effettivo esprime una mortificazione (il bimbo non poté rifiutarsi dal seguire mamma) non sentita (cfr. anche la didascalia della fig.282).
Racconto di genesi e racconto adulto
(Da G.Angeloni, La grafica simbolizzata, teoria e metodo ideati da G. Angeloni”)
Un’altra lettera con asta + asola: è il segno che la “h” ha la genesi più remota nella “b”. Nella “h”, però, dopo l’asta vi è l’ente accostato dell’arco (il quale logicamente ha un convesso dell’alto), destinato al collegamento effettivo. Questa lettera, quindi, al contrario della “b”, non gratifica il bambino, il quale ha l’onere solamente di ubbidire, ovviamente per il suo bene. Sulla b https://www.aidas-dgs.it/la-provocazione-stimolo-della-b-corsiva-minuscola/
– Nel racconto di genesi, gli schemi spaziali della “h” del modello narrano di quando il bambino, a partire da quando era un po’ grandicello, doveva ubbidire a mamma e papà, rispetto al concetto della puntualità. In precedenza, mamma lo accompagnava nei posti dove era indispensabile essere puntuali (l’ente accostato).
– Nel racconto “adulto”, gli schemi spaziali della “h” del modello raccontano la puntualità e il non farsi distrarre dalle cattive compagnie. Per le donne, raccontano anche il non indurre in tentazione. Con evidenza, non si tratta semplicemente di rispettare gli appuntamenti, ma anche le scadenze, gli impegni assunti, la parola data, le convocazioni imposte dalle autorità ecc. Anche le altre aste impongono gli stessi comandi, lo specifico della “h” è il non cadere nelle tentazioni e il dirigersi con sicurezza e senso del dovere nei luoghi in cui ci si deve recare.



Grazie
Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A.Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo)
*(Per la parte attinente alla grafica simbolizzata).