Eseguite la “d” a “pancia” (vedi frecce, in figura)? Potreste scrivermi, pubblicandole sulla mia chat privata, “addolorato” ed “abbacchio”, per favore? Aiutereste la ricerca…
L’importanza della “d” corsiva minuscola
La “d” indica il rapporto con l’autorità (vedi più avanti il “racconto adulto”), ovvero indica il come ci si avverte quando ci si misura con la sensazione dell’essere autorizzati o meno, e quindi è una lettera che riveste un forte rilievo nell’analisi esistenziale dello scrivente.
Siccome contano tantissimo i condizionamenti infantili, è quasi impossibile rinvenire una “d” completamente armonica, dunque non si tratta di esagerare. Una lieve disarmonia in questa lettera può anche controbilanciare un contesto pretenzioso, che restituiscono la tendenza alla indebita sensazione dell’avvertirsi investiti del diritto e dell’autorità.
Fatto sta che non sorprende che i ragazzi e le ragazze di un intero gruppo classe abbiano delle “d” molto insicure e/o maldestre (cfr.fig.165): si è autorizzati a generalizzare questo dato.

Un’ipotesi di ricerca, imposta dai progressi della grafica simbolizzata
Nel merito, tutto quello che ho scritto in “Iconografia ed iconologia del corsivo italiano” (sarà reso nella disponibilità dei corsisti soci dell’AIDAS–DGS, ma su questa pagina ho scritto molte volte anche della “d”), resta valido, ma probabilmente non era stata compresa a sufficienza la “d” che ho definito a pancia.

Questo tipo di “d” si avvia dall’asta (vedi schematizzazione e gli esempi manoscritti indicati dalle frecce) ed è speculare della “b” dello stesso tipo (in verità, questo tipo di “b” apparterrebbe allo stampatello minuscolo, ma è preferibile definirlo a “pancia” quando è indebitamente vergato nell’ambito di una grafia corsiva minuscola).
Sul piano generale, la “d” a pancia indica che le esperienze evolutive non hanno consentito di maturare un’idea distinta e coesa (ossia unitaria):
1) dell’autorità di mamma (ciò che è consentito in quanto si è stati bravi, che è il presupposto che autorizza a chiedere di essere autorizzati):
2) dell’autorità di papà (colui che, se si è autorizzati, valuta secondo il giusto e che, dunque, autorizza).
Nuove ipotesi di ricerca
La novità teorica che potrebbe ampliare il racconto della “d a pancia” è suggerita dallo studio della B dello stampatello, che di per sé è la lettera di nonna.
Nel post dedicato alla “b” corsiva, infatti, ho già reso noto che la “b a pancia” era stata compresa in maniera insufficiente, in quanto era ipotizzabile che fossero coinvolti anche condizionamenti di natura psicosomatica specifiche. Le verifiche di questi ultimi giorni stanno confermando l’ipotesi.
Di conseguenza, è lecito aspettarsi che anche nella “d” dello stesso tipo, possano rinvenirsi taluni condizionamenti psicosomatici. Sarebbe anche lecito aspettarsi che le due lettere manoscritte (la “d” e la “b” a pancia) indichino condizionamenti psicosomatici specifici, ossia distinti. Se le ipotesi fossero confermate, se ne avrebbe un notevole balzo in avanti nella ricerca.
Invito tutti i lettori a collaborare e ringrazio anticipatamente.

La provocazione-stimolo della “d”
Nell’iconografia adulta, la “d” dovrebbe perdere solo il puntello (è indicato con “1” nel modello di fig.160), mentre asta ed ovali dovrebbero restare accostati: in questo modo, il modello indica che il principio dell’autorità è sì unitario (le lettere sono accostate, infatti), ma è basato sulle rispettive funzioni di mamma (nell’ovale) e di papà (nell’asta).
– Nel racconto di genesi, gli schemi spaziali della “d” narrano che quando il bambino chiedeva un permesso, mamma e papà erano uniti e concordi nell’approvarlo (mamma) e ad autorizzarlo (papà), oppure a non concederlo, ma secondo criteri dettati dal giusto, e a patto che egli fosse buono e bravo (ed ubbidiente).
– Nel racconto “adulto”, gli schemi spaziali della “d” narrano di un adulto che nei confronti dell’autorità non ha indebiti timori reverenziali, in quanto si avverte intimamente autorizzato, giacché sa di essere nel giusto e giacché, ancora, ha fiducia nell’autorità.
Grazie
Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A.Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo).
*(Per la parte attinente alla grafica simbolizzata).