Cosa racconta il parallelogramma in figura (poligono verde)?
Chi ha dimostrato che l’angolo smusso sia positivo?
L’importanza dell’angolo retto (90°) e dell’angolo piatto (180°).
La grafica simbolizzata per capire e scoprire
IL LETTORE NON SI “SPAVENTI”.
Questi studi sono indispensabili, ma solo per coloro che vorranno prendere il mio posto. Si apprende tutto, fu molto più difficile apprendere a camminare. Ci vuole solamente una vocazione specifica, costituita dalla insaziabile curiosità di apprendere e di scoprire e magari molti ce l’avrebbero, ma non sanno da che parte iniziare. Si tratta di una tecnica che ho appreso nel corso degli anni, basata sulla domanda e sulla risposta: la insegnerò a chiunque la voglia apprendere e che dimostri di volerla apprendere.
Nell’offerta formativa dell’AIDAS-DGS (non si pensi a corsi esosi: abbiamo interesse solamente a diffondere e a formare. L’interesse del lucro non c’è) vi corrisponderà la figura del Ricercatore. Le altre specializzazioni sono di facile apprendimento.
Insomma, la Grafica simbolizzata è un mezzo per capire e per scoprire.
Cosa? Se il tutto fosse un frutto dell’Uomo, ossia se il tutto fosse riducibile a simbolo, si potrebbe scoprire il “tutto”.
Simbolo e simbolizzazione

Già, perché ogni simbolo ha un’iconografia (è un modello grafico, un’organizzazione spaziale), “creata” dall’Uomo (non ha potuto fare altrimenti) che, se riprodotta manualmente e a mano libera, si tramuta in una simbolizzazione, ossia racconta come un singolo si definisce rispetto al modello formale del simbolo interessato.

Grafica simbolizzata: un esempio di come non si dovrebbe operare…

Rispetto al riccio della grafia del killer Boris Zubine (parola “sicuramente”) abbiamo tutti detto, pressappoco: soggetto che si autodetermina su base di contenuti inconsci, che affondano nella zona istintuale.
Ne posso parlare, in quanto sto criticando anche me: quanto sopra è fesseria ed è un’invenzione della grafologia.
Come faccio a saperlo? Mi sono chiesto: che cosa racconta quel fatto (un tratto grafico è un fatto) che è narrato davanti ai miei occhi?
Mi sono dato una risposta (è coperta dal segreto, attualmente. Ossia sarà resa nota solo ai soci AIDAS-DGS, i quali firmeranno un impegno all’obbligo del segreto, nell’interesse dello scrivente).
Ed ho intervistato decine di scriventi, perché quel tratto è abbastanza diffuso, sebbene non in una maniera così vistosa.
Tutte le persone intervistate hanno confermato: si tratta di eventi condizionanti che affondano le loro radici nell’età del cucciolo. L’inconscio – un indimostrabile, peraltro – non c’entra nulla.
C’entra la storia condizionante. In ognuno di noi c’è un cucciolo e tale cucciolo si racconta nelle lettere di qualsiasi età dello scrivente. Non ci dice la stessa cosa la biologia?
La biografia di Boris Zubine conferma e conferma anche ciò che il cucciolo Zubine scrive di se stesso e del rapporto che aveva con sua madre.
Non c’è da aggiungere altro.
Ma allora cosa c’entra il parallelogramma nella scrittura?
Intanto è scrittura, come è scrittura il numero, come sono scrittura altre forme di disegno.
Lo si apprende e lo abbiamo appreso tutti sui banchi di scuola. L’abbiamo appreso per imitazione, esattamente come abbiamo appreso a scrivere. Ciò che abbiamo appreso per imitazione (è un condizionamento) è un modello. Ecco, per l’appunto, le forme geometriche sono come le lettere dell’alfabeto, ossia hanno un’iconografia codificata.
Se adesso volessimo suddividere le forme grafiche in stampatello e in corsivo, allora dovremmo convenire che si sta parlando di forme grafiche assimilabili a stampatello.
Quale paradigma per le forme geometriche?

Dire stampatello significa dire legge, ossia ciò che si deve fare, senza se e senza ma.
Ma se lo stampatello è la legge degli uomini, lo stampatello della geometria a quale legge risponde?
Anche il numero è uno stampatello.
Ordina al genere, e alle funzioni che debbono esercitare i generi maschile e femminile (hanno a base il numero “1” e il numero “0”, i due numeri della matematica binaria).
E allora la geometria? E’ un architetto che dispone e che disciplina il cosmo, ossia il creato, per ora mi sembra che questa sia la risposta corretta.
Mi sembra, però…
COME SI DIMOSTRA?
Intervistando gli scriventi e la loro biografia, ma quale domanda fare allo scrivente?
Dico subito che per i numeri si è provato: sì, è “vero” che il numero ordina ai generi. Qui la domanda è semplice, del tipo:
- è vero che teme di avere figli?
- E’ vero che ha perso un figlio?
- E’ vero che etc.
Ma allora sto sostenendo che la grafica simbolizzata si deve misurare con Newton?
Non scherziamo per favore! A noi interessa porsi questa semplice domanda: l’universo di un cucciolo a cosa corrisponde?
Ecco siamo autorizzati a parlare di “un architetto che dispone e che disciplina il cosmo, ossia il creato” in quanto sappiamo rispondere a questa domanda: qual è l’universo di un cucciolo? E chi è l’architetto dell’universo del cucciolo?
Di conseguenza, sappiamo fare la domanda che può confermare o meno la nostra deduzione.
Nel presente caso, ho chiesto alla giovane donna di quel parallelogramma: è esagerato dire che quando eri bambina supponevi che nella tua casa non ci fosse un posto per te? La risposta è stata affermativa.
Poi l’altra domanda ha interessato l’architetto, ossia mamma: è esagerato dire che avevi l’impressione che mamma ti… ? La risposta è stata affermativa.
Si è provato? No, non si è provato, ma si è autorizzati a procedere… non funziona così la scienza sperimentale?

E i numeri della scrivente allora?
Dicono “solamente” che l’architetto non aveva tempo di dedicarle…
In altre parole confermano.
E le lettere allora?
La “A” dello stampatello conferma che la casa era stretta…
Tutto confermato dall’intervista.
Già. Tutto confermato. Sembra magia ed invece non lo è. Posso portarmi tutto questo via con me?
Segue: Il parallelogramma nella grafica simbolizzata. Parte II
Grazie.
Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A.Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo) *
(Per la parte attinente alla grafica simbolizzata).