Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Due “parole grafologiche” sulla scrittura di Franco Battiato

Sarebbe bello se la grafologia e la grafica simbolizzata…

Ho dovuto fare uno sforzo per impedirmi di analizzare la grafia di Battiato, che non conoscevo. Avvertii lo stesso impulso quando presi visione della grafia di Umberto Eco: infatti, scrissi un’analisi che il lettore può trovare su questa pagina, effettuando una piccola ricerca.

Parlare di questo tipo di scritture – almeno per me – fa bene alla propria anima, in quanto, analizzandole, si è indotti inevitabilmente ad un confronto per opposizione tra queste grafie e la propria.

Insomma, lo scandagliare “l’anima” (mi si perdoni dell’espressione) di tali persone, obbliga necessariamente – almeno in me – a scandagliare la propria, anche se ovviamente si corrono dei rischi circa l’attendibilità del proprio lavoro, ma dei quali sono consapevole.  Nel caso di Eco e di Battiato (sebbene le grafie siano diverse, ovviamente), l’analisi grafologica, se condotta con il mio “stile” (mi interessano soprattutto i contenuti emotivi ed affettivi, oltre al giudizio che la persona ha su di sé; in altre parole, mi interessa l’organizzazione complessiva e il grado di armonia soggettiva, ossia intima, della personalità), obbliga a porsi in relazione ai valori profondi, alle finalità ultime (l’aspetto teleologico) e a tante altre cose, dello stesso tipo.

Sono stato sollecitato a prendere in visione questa grafia, anche dal punto di vista grafologico, da alcuni soci dell’AIDAS–DGS, cosicché non posso esimermi di esprimere “due parole”.

Premesso che non si necessita del grafologo per “certificare” l’alto livello qualitativo della personalità di Battiato, dal punto di vista artistico ed intellettivo, come ho già precisato, mi soffermerò solo sull’organizzazione della personalità, secondo l’ottica già precisata. E procedendo in questo modo, sono pronto a scommetterci, quanto mi appresto a scrivere potrebbe sorprendere i più. 

Preciso che mi avvalgo del metodo morettiano (grafologia italiana). 

Battiato era una persona molto sensibile, che avvertiva con molta intensità le emozioni (per i morettiani, si pensi ai segni Filiforme, Calibro piccolo e soprattutto ad Intozzata II modo), cosicché, se da una parte provava un inteso piacere per il bello (Intozzata II modo + Disuguale metodico del calibro), dall’alto, logicamente provava forti turbamenti interiori, per le cose spiacevoli, specie quando subiva sconfitte o disapprovazioni (per la combinazione Non omogenea del calibro + Calibro piccolo + Accurata compita, con quest’ultimo che è prevalente, in quanto non sono assenti cenni di fluidità). 

Aveva fortissime esigenze affettive (Filiforme + Curva + Intozzata II modo + momenti di buon Largo di lettere), ed anzi, nell’intimo, si determinava prontamente su base di contenuti emotivi ed affettivi (per l’effetto dell’impressionabilità di Intozzata II modo, rafforzata da Filiforme), ma avvertiva la vulnerabilità della propria persona e personalità (anche per scarso grado dell’angolosità) che da questo insieme ne derivava.

Insomma, il suo tema è consistito nella ricerca di un criterio di organizzazione della personalità che portasse a sintesi e i bisogni di gratificazione affettiva e i bisogni autoprotettivi e i bisogni di progresso e di autopromozione di sé (per la tendenza ad Ascendente, ma anche Accurata + Dritta, che conferiscono senso della dignità personale ed ambizione, in sé, adattiva).  

A conti fatti, Battiato è stato “fortunato”, in quanto è stato sorretto da doti artistiche ed intellettive non comuni (in primo luogo, un forte Disuguale metodico del calibro, ma anche la tendenza a Minuta, che si alterna a Minuziosa, però. Momenti di buon Largo di lettere, nonché Chiara, ma rafforzano Dritta, soprattutto, e lo stesso Accurata compita) che gli hanno consentito di “scaricare” ( o di “canalizzare”) i forti disagi interiori, che non solo gli potevano procurare momenti di intensa sofferenza (un segno su tutti: Non omogenea del calibro in diminuzione, osserva ellissi, talora rafforzato negativamente da altre non omogeneità, tipo pressione, movimento e tono, con cenni di calibro disgregato), ma anche instabilità volitiva, emotiva ed affettiva (stessi segni, ma è sufficiente il solo Intozzata II modo).

Il tutto peraltro, in un contesto nel quale avvertiva la contraddizione tra la detta instabilità e il bisogno della linearità autopromozionale (si intravedono Mantiene il rigo, nella parte iniziale, oppure Ascendente, ma in un ambiente in cui il rigo  talora è sostanzialmente rettilineo.

Il fatto che la tenuta del rigo possa essere variabile ed instabile, visto il tutto, è ben logico, ma ci interessa la tensione che prevale nei bisogni della personalità). La logica conclusione, è l’insoddisfazione e la sensazione della insufficienza (basta il solo calibro piccolo, ma con Ascendente che rafforza, più altro, ovviamente). 

In un tale contesto, contraddistinto dall’instabilità e dall’insorgenza improvvisa di stati di allerta autoprotettivi,  avvertiva anche l’esigenza di rendersi ben conto di ciò che provava (forte contrasto, in un contesto emotivamente instabile, tra la ricchezza intuitiva di Disuguale metodico, da una parte, e le esigenze razionali di Dritta + Minuta + Minuziosa + Chiara prevalente + Accurata). Perseguiva,  infatti, finalità auto –promozionali, concepite, però, secondo principi etici e (verosimilmente) teleologici (Filiforme + Ascendente + Calibro piccolo ed altro, con momenti di Chiara almeno sufficiente). Infatti, si reputa molto probabile che Battiato fosse indotto ad interrogarsi sulle finalità ultime dell’esistere (lo si ricava dai suoi segni grafologici, ma forse coloro che lo conoscono come artista, potrebbero confermare con i loro argomenti).    

 Era una persona che, fatalmente, non sapeva vivere secondo la comune degli altri: aveva, infatti, un forte spirito all’indipendenza del pensiero e dell’agire (basterebbe il solo Disuguale metodico, ma il tutto è rafforzato da Dritta e da altri segni, ivi compresa l’Ascendente che spesso è presente nella sua grafia), ma ciò che forse gli sarebbe stato utile ammettere è che la ricerca di una propria strada corrispondeva anche al bisogno di non farsi influenzare dal giudizio altrui (per Accurata + Non omogenea del calibro + Intozzata II modo, ovviamente). Sul piano artistico (e comunicativo) ne è derivato un esito di forte originalità, che raccontava se stesso nel “mettere in parole e musica” il disagio esistenziale personale e dei nostri giorni: lo stesso disagio vissuto da tanti di noi, che sono indotti ad interrogarsi. 

Portando a sintesi, in questi giorni si è detto che Battiato fosse un poeta (potremmo dire, imprestato alla musica), ma a mio parere, pur ferma la vena poetica (la si desume, ovviamente, dai testi delle sue cantate), per l’insieme dei segni detti, aveva più il piglio dello scienziato e del ricercatore, che perseguiva finalità etiche e teleologiche. Insomma, Battiato, si potrebbe forse dire, avvertiva la musicalità del cosmo ed aveva bisogno di sentirsi parte di tale musicalità. Colmava i suoi bisogni emotivi ed affettivi, che erano anche di tipo allocentrico (la grafia è curvilinea), dunque, attraverso la musica e la ricerca nel campo musicale, secondo la sua poetica. 

Dunque, sulle prime, si colmava con l’affetto del suo pubblico, ma c’è anche da precisare che il successo non lo appagava: in fondo, credeva di non meritarsi l’affetto (e soprattutto la stima)…

Ogni nuovo componimento musicale, di conseguenza, per lui era necessariamente una nuova sfida, una nuova ricerca e così via: perennemente insoddisfatto, infatti. 

Naturalmente – infine – per perseguire i propri scopi, per cercare di arginare gli effetti negativi della propria instabilità,  aveva bisogno di isolarsi (anche se è noto che ha ricoperto cariche pubbliche, in quanto, lo si suppone, non ha potuto esimersi, in forza del suo sentimento del dovere, ma il grafologo lo avrebbe sconsigliato, anche perché non aveva la “stoffa” del politico): per i segni già detti, ma anche e soprattutto per una combinazione scoperta dalla grafica simbolizzata, costituita da Non omogenea della pressione in diminuzione + movimento spigliato), la quale, in buona sostanza, indica la capacità di esercitare la sottrazione emotiva ed affettiva (persona che, improvvisamente, si “svuota”, ossia che diviene apparentemente fredda), ma con instabilità.

Si potrebbe approfondire molto… ma questo post è già troppo lungo.

La grafica simbolizzata, invece, valuta i fatti grafici da un altro punto di vista, secondo questa domanda: quali esperienze vitali (esistenziali) hanno imposto a Battiato il destino che si è tratteggiato? Dal momento della nascita in poi… 

Sul punto, potrei dilungarmi molto, ma alcune lettere mi hanno colpito in maniera particolare e mi sono detto: scommettiamo che non aveva figli e che non era sposato?

Infatti, leggo sul Web:

“Chi era Franco Battiato, la biografia

Se fosse un attore, potremmo definirlo ‘l’Alberto Sordi’ della musica italiana, l’uomo che abbiamo sempre visto racchiuso nella solitudine del suo ‘Io’, senza il rimpianto di non essersi mai sposato. Non una moglie, non un figlio a tenergli la mano, ma il calore smisurato del suo sempre più numeroso pubblico”.

Già, Battiato era “destinato” (il destino del quale si parla non è un ineluttabile, ma la personalità non ha saputo contrastarlo) ad essere un solo ed ha lottato per tutta la vita per spiegarsi, nei termini esistenziali e teleologici prima detti, il senso dell’essere soli. 

Ci ha donato molto, gliene siamo grati, ma lui se ne è andato da insoddisfatto e con la sensazione dell’incompiutezza personale…

Ecc…

Sarebbe bello, infine, se la grafologia avvertisse l’esigenza di avvalersi delle scoperte della grafica simbolizzata  (personalmente e tutta l’AIDAS–DGS, nelle persone dei suoi rappresentati, saremmo disponibili), ma non succederà, il che mi rammarica molto. 

Grazie


Di Guido Angeloni, autore della grafica simbolizzata (©), socio fondatore e direttore scientifico* dell’AIDAS-DGS (presidente A.Vigliotti, medico, psicoterapeuta, grafologo)

*(Per la parte attinente alla grafica simbolizzata).

Leave a comment